Al Museo Storico della Fanteria, a Roma, in una mostra organizzata da Navigare e dedicata a Dalì arrivano anche Les Cheveaux del maestro spagnolo Dalì.
Anticonformista, surreale, estremamente controverso. Salvador Dalì, è stato un artista capace di spaziare dalla cinepresa al disegno con la disinvoltura di chi segue un proprio filo conduttore dove ogni azione e ogni pensiero è arte.
E nella sua arte i cavalli hanno avuto uno spazio enorme. Soprattutto grazie al potere evocativo del nobile animale che il maestro spagnolo ha declinato in moltissimi modi. Quasi che fosse una via per esprimere la vera essenza profonda di molte facce del subconscio umano.
Per chi avesse la fortuna di passare da Roma, fino al 27 luglio (apertura il 25 gennaio scorso), nell’ambito della mostra Salvador Dalì, tra arte e mito, il Museo storico della fanteria dell’esercito ospita anche una preziosa appendice che propone Les Cheveaux di Dalì.
Si tratta di un cofanetto che comprende 18 litografie realizzate partendo da acquerelli originali, e un bassorilievo in ottone dorato in cui i cavalli, protagonisti perfetti, galoppano tra inconscio, mitologia e umana miseria.
Forza, dolore, vulnerabilità, movimento fisico e astrazione psicologica si riuniscono infatti in questi cavalli.
